Uno dei progetti che pensiamo debba essere attivato dall’amministrazione comunale, per contribuire al benessere di alcune fasce della nostra comunità è il Progetto AlbatroSS. Si tratta di un’iniziativa che si propone di favorire e sostenere il benessere nelle persone portatrici di disabilità attraverso il nuoto. Il suo nome è ispirato alla poesia di Baudelaire “Albatros” e all’immagine che il poeta dà di questo animale, che per le sue enormi ali, risulta tanto goffo e impacciato sulla terra quanto bello e regale in volo. In questo progetto ciò che viene considerata disabilità non rappresenta altro che uno dei molteplici punti di vista da cui osservare un individuo e una situazione, che perde completamente il valore stigmatizzante quando cambia il punto di osservazione o l’ambiente in cui l’individuo è inserito. E come per l’albatros di Baudelaire, che nella duplicità dei due ambienti terra-aria vive la difficoltà o la leggiadria del suo movimento, anche per l’essere umano, nella duplicità dei due elementi terra-acqua può evidenziarsi la differenza fra difficoltà e leggerezza, fra ciò che sulla terra ha un peso e che nell’immersione non ha più.
Principio fondante del Progetto AlbatroSS è la promozione della qualità della vita intesa come promozione del benessere nell’arco della vita.
Per ogni partecipante al progetto viene svolto un programma personalizzato focalizzando l’intervento sugli aspetti che si intendono promuovere. Il ruolo del soggetto e della sua famiglia non è dunque quello di un utente passivo, ma piuttosto di un partecipante attivo che esprime i suoi bisogni e i suoi desideri.
Riferimenti normativi
Le linee guida del progetto si rifanno a :
- Deliberazione della Regione Sardegna n. 8/16 del 28.2.2006 che ha come oggetto “Linee di indirizzo sulle attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione. Requisiti organizzativi e strutturali per l’accreditamento dei soggetti erogatori”. In questo atto regionale si fa esplicito richiamo alle linee guida del Ministero della Sanità per le attività di riabilitazione di cui all’Accordo Stato-Regioni del 7 maggio 1998. Citando testualmente “[la riabilitazione] è un processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale […] coinvolge anche la famiglia e quanti sono a lei vicini”.
- Legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) aggiornate alle ultime modifiche della Legge 8 marzo 2000, n. 53 e dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151; ai sensi della L.328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) e alla L.R.23/2005 (Sistema integrato dei servizi alla persona).
Perché il nuoto?
La specificità del nuoto è strettamente legata alla componente liquida in cui il corpo è immerso. Questo elemento consente il passaggio dei corpi, ma si oppone alla forza di gravità permettendo una motricità completamente diversa da quella consentita in ambito terrestre. Diverse possibilità di spostarsi sott’acqua nelle tre dimensioni (lunghezza, altezza e profondità), dunque per le sue caratteristiche l’ambiente acqua si configura come un elemento estraneo alle comuni sensazioni di pesantezza, rigidità, controllo, velocità in cui è possibile sperimentarsi in un’esperienza molto simile al volo. Infine un altro aspetto da sottolineare è che in acqua è molto più diretta la percezione dei confini del corpo rispetto all’ambiente nel quale il nostro organismo si è evoluto, un esempio su tutti sott’acqua vediamo il nostro respiro sotto forma di bolle, a secco questo non avviene.
L’acqua assume un significato particolare anche dal punto di vista sensoriale: presenta odori caratteristici, il cloro crea una sensazione di ovattato che alleggerisce il carico delle possibili stimolazioni olfattive; possiede un suo sapore e per sua natura può riattivare sensazioni antiche e ancestrali; provoca sensazioni tattili (compattezza, leggerezza, freschezza) che, quando vi si è immersi, sono estese alla totalità del corpo, favorendo una riconsiderazione di sé e dei propri limiti; stravolge anche il nostro senso più importante per le relazioni con l’esterno, quello della vista. Infatti attraverso l’acqua si creano dei veri e propri nuovi “modi di guardare” diversissimi fra loro, infine investe in modo particolare il senso dell’udito, provocando quella sensazione di ovattato che in alcune patologie come l’autismo, in cui vi è una difficoltà a gestire le sensazioni, riduce le stimolazioni ambientali.
Dunque anche su un piano sensoriale la piscina rappresenta un forte momento “ricreativo” nel vero senso della parola.
Un altro aspetto fondamentale è legato strettamente al nuoto, come attività atletico-motoria, ed è connesso alla paura di nuotare. L’apprendista nuotatore è chiamato alla conquista di un elemento estraneo alla sua natura. Imparare a nuotare significa scoprirsi padroni dell’acqua e scoprirsi persone abili ad acquisire sicurezza ed equilibrio.
Finalità e Obiettivi
Le finalità del progetto si possono riassumere in questi termini:
- promozione del benessere fisico-salutare, attraverso l’attività sportiva natatoria;
- promozione del benessere psicologico, attraverso l’incremento delle capacità neuromotorie coordinative;
- promozione del benessere sociale, attraverso la “palestra” di socializzazione che lo sport offre, relazioni asimmetriche (con istruttori e operatori) e relazioni simmetriche (con i compagni di squadra);
- incremento dell’autostima e dell’autoefficacia, aspetti legati all’acquisizione delle capacità sportivo-natatorie e all’acquisizione di altri tipi di capacità verso l’autonomia (come ad esempio imparare a cambiarsi prima e dopo l’allenamento da soli);
- promozione dello sviluppo delle relazioni-interpersonali tra i partecipanti, attraverso la creazione di un clima sereno, di apprendimento e gioco (a questo proposito verranno elaborati dei giochi di gruppi adeguati alle situazioni);
- promuovere l’autonomia del partecipante all’interno della famiglia, attraverso una partecipazione diretta di quest’ultima e un confronto proattivo sul ragazzo, tra il nucleo familiare e i conduttori del progetto.
Destinatari
Il progetto AlbatroSS è stato concepito come un servizio per persone portatrici di disabilità, sia fisica che psichica. In questo senso, saranno effettuate programmazioni di attività personalizzate e individualizzate.
Il progetto è di tipo promozionale quindi non si preoccupa di definire la diagnosi dei partecipanti o il livello di disabilità per individuare i destinatari. Queste informazioni saranno invece utili per costruire al meglio un percorso da realizzare insieme.
Al progetto possono partecipare persone di tutte le fasce di età.
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