L’alta tossicità dell’amianto era conosciuta già all’inizio del secolo. Nonostante ciò si continuò ad usare questo materiale perché versatile, resistente al calore e perché costava poco. L’uso dell’amianto conobbe il massimo boom negli anni 50-70 e soltanto nel 1992 ne venne proibito l’utilizzo in Italia perché materiale altamente cancerogeno.
Purtroppo, a tutt’oggi nel nostro paese ci sono ancora tonnellate d’amianto: nelle case, nei capannoni industriali negli uffici pubblici e privati, sulle navi, sulle carrozze ferroviarie etc. L’amianto è composto da piccole ed innumerevoli fibre che possono a loro volta dividersi in fibre ancora più piccole, invisibili e indistruttibili.
È proprio questo che rende l’amianto pericoloso. Le fibre penetrano nei polmoni e vi restano provocando malattie respiratorie e soprattutto il cancro.
Dove lo si può trovare?
L’amianto è stato usato nell’edilizia soprattutto come isolante dal calore e dal rumore, per proteggere struttura da possibili incendi, per isolare i tubi, regolare la condensazione e l’umidità. È stato applicato a spruzzo sulle superfici più diverse ed è contenuto anche in particolari intonaci e in rivestimenti per vagoni ferroviari, navi, aerei, prefabbricati.
Chi è a rischio?
- Gli operatori edili se demoliscono o ristrutturano edifici in cui è stato usato l’amianto. Anche chi svolge lavori di bricolage a casa propria è a rischio nel caso s’imbatta in materiali contenenti amianto senza saperlo.
- Chi abita o frequenta un edificio dove l’amianto è stato usato come materiale edilizio che ora si sta deteriorando. Infatti finché l’amianto è saldamente ” inglobato” con altri materiali e le sue fibre non si disperdono nell’aria non ci si sono rischi per la salute. Quando i rivestimenti si deteriorano, ad esempio il muro si spezza, si formano crepe, cadono pannelli etc, bisogna correre urgentemente ai ripari.
- Chi fuma: la sigaretta fa aumentare di mille volte (rispetto ad un non fumatore) il rischio di contrarre il tumore ed in caso di esposizione alla amianto. L’amianto è pericoloso solo se le sue fibre si disperdono nell’aria infatti provoca malattie nelle vie respiratorie quando viene inalato.
Le malattie che provoca l’amianto
- placche pleuriche
- tumore ai polmoni
- altri tumori in particolare tumori del tratto gastrointestinale e della laringe.
- mesotelioma pleurico
- l’asbestosi è una malattia polmonare irreversibile provocata dall’inalazione di fibre d’amianto: il polmone perde in elasticità ed in volume e la persona fa fatica a respirare, tossisce, ed è sempre in preda all’affanno. L’asbestosi può portare alla morte per insufficienza cardiaca, dovuta proprio alla carenza di ossigeno. L’asbestosi si sviluppa molto lentamente (anche 10-15 anni) e continua anche dopo la cessata esposizione all’amianto. Non è una malattia curabile.
Attualmente esiste una normativa che prevede lo smaltimento delle fibre di amianto.
Pensateci!
Ciao e a presto.
Eleonora.
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