Blocchi di granito e porfido divelti, fondi di capanne nuragiche devastati. È questo lo spettacolo che si sono trovati davanti le guardie forestali della compagnia di Lanusei nel borgo della Torre a Barisardo.
I rangers sono intervenuti su segnalazione dell’ufficio tecnico comunale, messo in allarme da alcuni cittadini. Sono ancora fresche le tracce del cingolato che aprendosi un varco nella collina è arrivato a pochi metri dalla torre centrale del nuraghe Boschinu, devastando l’attiguo villaggio di capanne circolari.
LE INDAGINI «Abbiamo allertato la Soprintendenza ai beni culturali di Nuoro. Dopo i primi accertamenti – dice Antonio Agus, uno dei forestali intervenuti sul posto – abbiamo preso possesso del materiale fotografico e stiamo valutando l’entità del danno, cercando di risalire ai proprietari del terreno e del mezzo meccanico autore dell’intervento. Solo dopo potremo denunciare i responsabili».
Facilmente accessibile, a due passi dalla strada che collega il centro abitato alla marina, il complesso nuragico di Boschinu era già balzato agli onori della cronaca per l’intensa attività di saccheggio da parte dei tombaroli che erano intervenuti nella torre sud.
L’ARCHEOLOGA Il sito, negli anni novanta, era stato oggetto di una campagna di scavi diretta dall’archeologa di Urzulei Giuseppina Cabras. «L’indagine voluta dall’allora amministrazione Russo ha riguardato proprio la torre sud, interessata da un crollo e per questo rimessa in sicurezza. Negli studi effettuati sui materiali rinvenuti durante la campagna di scavi sono emersi i segni di una frequentazione umana che va dal bronzo medio a quello finale e si protrae fino all’età del ferro. Diversi sono stati anche i mensoloni inalterati di basalto rinvenuti nei livelli di crollo».
Le testimonianze e i segni dell’importanza che il contesto nuragico ha per l’identità e la storia della comunità di Barisardo si possono trovare nei locali del Comune dove sono custoditi e messi in sicurezza i materiali rinvenuti nella campagna di scavo.
Marco Pisanu – tratto da L’Unione Sarda del 19/9/2012
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