Diamo una definizione di inerte
Il Consiglio dell’Unione Europea con la Direttiva 1993/31/CE prima e con la Decisione 2003/33/CE poi, delinea con estrema precisione la nozione di i rifiuti inerti che sono: “i rifiuti che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa. I rifiuti inerti non si dissolvono, non bruciano né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. La tendenza a dar luogo a colaticci e la percentuale inquinante globale dei rifiuti nonché l’eco-tossicità dei colaticci devono essere trascurabili e in particolare, non danneggiare la qualità delle acque superficiali e/o freatiche”.
Questo ovviamente si intende per rifiuti inerti differenziati che comunque se smaltiti selvaggiamente nell’ambiente arrecano danni sopratutto estetici, come quelli che, trasportati dai fiumi, troviamo nelle spiagge.
Quanti preferiscono fare da se piccoli lavoretti di edilizia in casa? Abbattere il muretto del piano cottura, ristrutturare un vecchio bagno ecc… può essere un problema per il cittadino attento all’ambiente. Infatti, mentre le imprese edili devono obbligatoriamente smaltire i materiali inerti presso aziende certificate, il cittadino fai da te nel nostro comune non sa dove e in che modo smaltire quei rifiuti, seppur in piccolissime quantità. Spesso il cittadino non trova altra uscita se non quella di abbandonarli nell’ambiente, come si può constatare passeggiando in certe zone di Teccu, negli argine del Riu Mannu e nelle campagne. In un paese come Bari Sardo, dove ancora sono vincenti i lavori in economia, cosa si potrebbe fare? Si creerà un servizio comunale di “cassoni scarrabili” per il recupero dei materiali inerti già differenziati (cioè privi di altri materiali come plastica, vetro ecc..) affinché il cittadino che ama il fai da te possa conferire in modo legale e rispettoso dell’ambiente questo tipo di rifiuti. Inoltre il comune verificherà che le imprese edili smaltiscano regolarmente e legalmente gli inerti presso discariche autorizzate.
Gian Luisa Carracoi 🙂
Gianfranco Deiana
Postato alle 20:08h, 28 maggioambiente=le isole ecologiche
Ma perchè troviamo dei sacchetti di spazzatura di vario genere buttati lungo i bordi strada o nelle cunette, o addirittura abbandonati nella pineta da parte dei turisti?
Forse sono loro gli incivili, o il nostro paese non pensa alle loro probematiche , come ad esempio dove buttare la spazzatura il giorno che partono via, anche se in quel giorno non si butta l’umido, o il secco o altro.
Sarebbe opportuno creare delle piccole ISOLE ECOLOGICHE dislocate nel territorio di Barì, con dei contenitori per la raccolta differenziata (carta,plastica,vetro,alluminio e umido) in modo che sia pure più semplice effettuare la raccolta della spazztura da parte degli operatori ecologici.
Questa potrebbe essere una buona iniziativa per tenere più pulito il nostro territorio, invitando i proprietari/affittuari di case al mare o seconde case, a informare i turisti su come comportarsi durante la loro permanenza a Bari sardo