Nelle ultime settimane a Bari sardo stà dilagando il panico tra i commercianti per la paura che la TARES sarà la tassa che assesterà il colpo di grazia all’economia locale.
IL panico è dovuto, oltre alle informazioni che giungono dai media e dai paesi vicini in cui lo stato delle cose è più avanzato, dal fatto che a Bari Sardo non sappiano ancora esattamente di che importi si stia parlando.
E’ ormai risaputo a tutti però che la TARES porterà aumenti considerevoli soprattutto a Bar, Ristoranti, Ortofrutta e Fiorai, che sono infatti le categorie più preoccupate, mentre per quanto riguarda le Utenze Domestiche chi ne pagherà maggiormente le conseguenze saranno le famiglie con più di 3 componenti.
In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, l’introduzione della TARES ha suscitato molta paura anche tra gli amministratori, al punto che in molti dei Comuni in cui nel 2012 erano a regime TARSU, ha preso forza l’idea di mantenere le stesse tasse dell’anno precedente, o se proprio dovevano subire delle modifiche, di renderle quasi impercettibili, all’ordine di qualche punto percentuale.
Fatto sta che a rendere, tutto ciò possibile, è subentrato l’Atto della Camera 1544-A, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 102, recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
Tale Atto è infatti stato approvato il 16 Ottobre 2013 e Trasmesso al Senato per poi divenire Legge n. 124 il 28 Ottobre 2013, come pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.254 del 29 Ottobre 2013.
Il testo uscito dalle commissioni, nel comma 4-quater dell’art. 5, sembra proprio permettere quanto sperato dai Comuni, consentirebbe infatti di prorogare lo status quo, e cioè riconfermerebbe la tassa dell’anno scorso, fatta eccezione per la maggiorazione dei 30 centesimi al mq, come previsto dall’art. 14, comma 13 del decreto legge n. 201 del 2011, convertito con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011.
L’art. 5, comma 4-quater recita testualmente: “In deroga a quanto stabilito dall’articolo 14, comma 46, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e al comma 3 del presente articolo, per l’anno 2013 il comune, con provvedimento da adottare entro il termine fissato dall’articolo 8 del presente decreto per l’approvazione del bilancio di previsione, può stabilire di continuare ad applicare il medesimo tributo o la medesima tariffa relativi alla gestione dei rifiuti urbani utilizzati nel 2012. In tale caso, sono fatti comunque salvi la maggiorazione prevista dal citato articolo 14, comma 13, del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, nonché la predisposizione e l’invio ai contribuenti del relativo modello di pagamento.Nel caso in cui il comune continui ad applicare per l’anno 2013 la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU), in vigore nell’anno 2012, la copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo è assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso.”
LA RISPOSTA ALLA DOMANDA DEL TITOLO E’ QUINDI “SI”.
Dipenderà dalla volontà politica e capacità degli amministratori il fatto che a Bari Sardo si pagherà la TARES o semplicemente la TARSU (come nel 2012) con la maggiorazione del 0,30 centesimi al mq.
A questo punto mi viene spontanea un’altra domanda:
– quanto avete pagato di TARSU nel 2012 ???
Il 29 Novembre alle ore 18:00 ci sarà la riunione del Consiglio Comunale, dove nell’ordine del giorno, al punto 2 si parla di “Determinazione tariffe anno 2013 del Tributo Comunale sui Rifiuti e sui servizi (TARES) – Proroga scadenza 1° Rata”.
Se nella Riunione di Consiglio precedente avevamo ottenuto, noi del gruppo l’alternativ@, lo slittamento della 2a e 3a rata, per evitare che le scadenze dei pagamenti fossero troppo vicini l’uno all’altro, speriamo che la proroga non gli riporti nuovamente uno a ridosso dell’altro.
A chi preferisce alle nostre parole, informarsi autonomamente e farsi chiarezza da solo, anche se vi avviso richiede un po di tempo, consigliamo di cliccare sul seguente link, che rimanda al sito della camera, dove troverete tutto in merito all’argomento.
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